Tassa di Soggiorno a Roma: Aggiornamenti e Guida 2024

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Scritto da:

elena dadalt

Elena Da Dalt

Business Development & Partnership

 

La tassa di soggiorno a Roma, nota anche come city tax, rappresenta un importante contributo per il finanziamento dei servizi turistici e la manutenzione del patrimonio storico-artistico della capitale. Ma quali sono le sue implicazioni finanziarie in un pernottamento turistico?

Il contributo di soggiorno è stato introdotto a Roma nel 2011 e si applica a chi pernotta in strutture ricettive situate nel territorio di Roma Capitale e non residenti nella città, come ad esempio hotel, bed and breakfast, affittacamere, case vacanza e altre tipologie di alloggi turistici.

C’è stata però un’introduzione di nuove tariffe, da parte della Giunta Capitolina, a seguito della Deliberazione G.C. n. 255 del 17/07/2023 di approvazione delle nuove tariffe con decorrenza dal 01/10/2023.

E quindi, quando entra in vigore la nuova tassa di soggiorno a Roma?

È già entrata in vigore, in concreto dal 1° ottobre 2023, a partire da quando si richiede una conoscenza approfondita delle modalità di applicazione e degli impatti che queste potrebbero avere sul settore turistico.

 

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Nuove tariffe della tassa di soggiorno

Il Comune di Roma ha annunciato un adeguamento delle tariffe del contributo di soggiorno che interesserà diversi tipi di strutture ricettive, con lo scopo di  finanziare il miglioramento delle infrastrutture turistiche e il decoro della città, nonché di supportare la promozione turistica.

E quindi, quanto si paga la tassa di soggiorno a Roma?

L’aumento prevede tariffe che variano da €3,00 a €10,00 per persona a notte, ed anche in base alla classificazione della struttura ricettiva, influenzando così il costo complessivo del soggiorno per i turisti. 

Inoltre, sono soggette a un numero massimo di pernottamenti tassabili per anno solare, che è di 10 consecutivi nella stessa struttura (5 per campeggi). E cosa succede alla tassa di soggiorno a Roma dopo 10 notti? Che non si paga più oltre questo limite, anche per gli ospiti per cui è obbligatorio.

Di seguito, elenchiamo le nuove tariffe per tipo di struttura:

Hotel – massimo 10 giorni

  • 1 stella – 4€ al giorno/persona
  • 2 stelle – 5€ al giorno/persona
  • 3 stelle – 6€ al giorno/persona
  • 4 stelle – 7,50€ al giorno/persona
  • 5 stelle – 10€ al giorno/persona

Case e appartamenti vacanze – massimo 10 giorni   

  • Categoria 1 – 6€ al giorno/persona
  • Categoria 2 – 5€ al giorno/persona

Guest house o Affittacamere – massimo 10 giorni 

  • Categoria 1 – 7€ al giorno/persona
  • Categoria 2 – 6€ al giorno/persona
  • Categoria 3 – 5€ al giorno/persona

Hostel o Ostelli, Rifugi montani, Rifugi escursionistici, Case del Camminatore – massimo 10 giorni 

  • 3,50€ al giorno/persona

Agriturismi e Residenze turistiche alberghiere, Case per ferie, Bed and Breakfast, Country house o Residenze di campagna. Alloggi per uso turistico, Immobili destinati alla locazione breve – massimo 10 giorni         

  • 6€ al giorno/persona

Strutture ricettive all’aria aperta, campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea – massimo 5 giorni

  • 3€ al giorno/persona.
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Colosseo, Roma – Canva

 

Reazioni e impatto dell’aumento sul turismo

Questo aumento significativo ha sollevato dibattiti e preoccupazioni tra gli operatori del settore, nonostante sia stato deciso per rispondere al crescente fabbisogno di servizi turistici e al decoro urbano, specialmente in vista di eventi significativi come il Giubileo. 

Associazioni di categoria come Federalberghi, ma anche associazioni extralberghiere, hanno espresso timori riguardo le possibili ripercussioni negative sul flusso turistico, temendo una riduzione della competitività della destinazione Roma. 

Analizziamo qui di seguito le potenziali conseguenze di questo incremento:

  • Potenziale diminuzione delle prenotazioni a causa dell’aumento dei costi per i turisti.
  • Rischio di spostamento della preferenza verso altre destinazioni con tasse di soggiorno più basse.
  • Necessità per gli operatori alberghieri di rivedere le proprie politiche tariffarie.
  • Possibilità che l’aumento dei fondi migliori la qualità dei servizi e delle infrastrutture turistiche.

 

Esenzioni dalla tassa di soggiorno: quando non è dovuta?

Non tutti sono tenuti al pagamento del contributo di soggiorno. Fortunatamente possiamo chiederci, quando non si paga la tassa di soggiorno a Roma?

Il regolamento comunale prevede esenzioni per determinate categorie di ospiti come bambini fino ai 10 anni, chi accompagna i pazienti per motivi di salute, il personale della Polizia di Stato e delle altre forze armate e un autista di pullman ed un accompagnatore turistico ogni 23 partecipanti.

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Fontana di Trevi, Roma – Canva

 

Procedura di dichiarazione e versamento della tassa

I gestori delle strutture ricettive sono responsabili della riscossione e del versamento del contributo di soggiorno. 

È stata introdotta una nuova procedura semplificata che prevede l’utilizzo di un nuovo modello ministeriale. Vediamo i passaggi principali:

  1. Informare gli ospiti riguardo l’importo del’imposta e le modalità di pagamento su tutte le piattaforme di prenotazione come ad esempio Airbnb e Booking.com.
  2. Riscuotere il contributo di soggiorno al momento del check-out.
  3. Compilare il nuovo modello ministeriale per la dichiarazione.
  4. Versare l’importo riscosso al Comune entro le scadenze stabilite.

 

Consigli per affrontare l’aumento della tassa di soggiorno

Sia i turisti che gli operatori del settore devono adattarsi all’aumento dell’imposta soggiorno Roma. Ma come poterlo fare in modo semplice?

Sicuramente, per quanto riguarda i turisti, bisogna includere il contributo nel budget di viaggio e verificare le esenzioni applicabili.

Invece, ai gestori, consigliamo senz’altro di comunicare chiaramente questo aumento ai clienti e valutare strategie per assorbire parzialmente il costo, come ad esempio pianificare offerte speciali che possano compensare l’incremento della tassa.