Tax planning: l’importanza di programmare gli aspetti fiscali nel tuo business turistico

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Sergio Lombardi

Dall’agricoltura alla rivoluzione industriale, dalla navigazione fino alla moderna economia, all’informatica, e naturalmente all’home sharing: non si può creare ricchezza, senza programmazione.

Ma purtroppo, oggi si assiste ad una sottovalutazione degli aspetti fiscali, legali e amministrativi da parte di molti operatori del settore turistico. Per esempio, vengono effettuate “a sensazione” scelte importanti come la tipologia di alloggio da avviare o la forma imprenditoriale/non imprenditoriale di attività, senza le necessarie valutazioni.

Questo fenomeno è dovuto solo in parte alla complessità delle regole: quando si parla di tasse, può essere rischioso basarsi solo su informazioni reperite online o peggio su consigli ricevuti da altri “colleghi”. Ok al confronto, ma non è il caso di aggiungere incertezza a materie già “scivolose”: molto meglio affidarsi ad uno specialista e dedicarsi al proprio core business: l’ospitalità e i rapporti con gli ospiti. L’eccesso di informazione ha creato convinzioni infondate, quasi credenze, che danneggiano pesantemente la categoria dell’extralberghiero.

Quotidianamente assisto host, property manager e associazioni, supportandoli con soluzioni per il loro sviluppo, o con interventi mirati per le loro emergenze. Il mio contributo al blog di AvaiBook riguarda proprio le azioni da evitare, per svolgere una attività più serena, spensierata e positiva. Per alcuni dei lettori, le informazioni che seguono potranno apparire scontate, ma purtroppo certe convinzioni errate sono più diffuse di quanto potete credere.

 

Convinzioni senza alcun fondamento

“Quest’anno le tasse non si pagano, sono state rinviate/sospese a causa della pandemia”

Il 30 giugno è decorso il termine di versamento delle imposte annuali (Irpef, cedolare secca) per le persone fisiche non titolari di partita Iva. Il 20 luglio era invece il termine dei versamenti per le società e ditte individuali, anche forfettarie. E’ ancora possibile versare con la maggiorazione dello 0,40% entro 30 giorni dalla scadenza, e dopo i 30 giorni, con un ravvedimento operoso. Non peggiorate le cose (e i costi fiscali della vostra attività) omettendo i versamenti: con la rateizzazione e riducendo gli acconti su base previsionale è possibile risparmiare (ed evitare sanzioni e accertamenti). Gli unici rinvii causa pandemia riguardano le ritenute dei datori di lavoro di marzo e mesi successivi, e non certo i tributi annuali.

Se un ospite viene contagiato dal virus, andrà in ospedale o in un Covid-hotel

Attenzione, perché nella maggior parte delle regioni, l’ospite proveniente dall’estero o da altre regioni, se è positivo ma non necessita il ricovero, deve trascorrere nella struttura ricettiva o locazione turistica l’isolamento domiciliare, fin quando non risulta negativo al Covid.

Non sono in regola con le comunicazioni alla Questura e quindi per non autodenunciarmi, non pago l’imposta di soggiorno e non presento la dichiarazione dei redditi

Molti host, che hanno irregolarità minori, piombano nel sommerso a causa di errate valutazioni, per scelta propria o a causa di “cattivi consigli”. Per evitare i 3 mesi di arresto previsti per le mancate comunicazioni al portale Alloggiati Web, si preferisce violare altri obblighi, con rischi molto maggiori. E’ un comportamento incosciente che prefigura una giustificazione inconsistente, che non tiene conto per esempio che tutti i Pubblici Ufficiali preposti ai controlli delle attività turistiche controllano ormai in modo incrociato tutti gli obblighi: fiscali, amministrativi e di Pubblica Sicurezza. I redditi del 2019, che vanno dichiarati quest’anno, si prescrivono solo nel 2026 e, nel caso di dichiarazione dei redditi omessa o mendace, si prescrivono nel 2028.

Ho una stanza da 10 mq e ci voglio mettere dentro 3 letti, allora faccio una locazione turistica, così non possono contestarmi niente

Se le strutture ricettive sono tenute al rispetto della disciplina regionale, comprese le misure degli ambienti, tutti gli immobili di uso abitativo sono tenuti a rispettare i regolamenti edilizi comunali, che riprendono le misure di superficie abitabile (14mq per 2 persone, ecc.) dello storico decreto del Ministero della Salute del 1975.

“Il mio imponibile è la somma dei bonifici ricevuti: non pago le tasse sui soldi che non guadagno”

Purtroppo le commissioni non sono deducibili dai redditi da immobili. Per le locazioni turistiche, l’imponibile è il valore lordo della prenotazione.

Tanto come faranno mai a conoscere i redditi che ho prodotto su Airbnb/Booking/altre OTA? E come faranno a capire quali sono le commissioni che ho dedotto comunque?”

In attesa della causa Airbnb, a metà luglio la Commissione Europea ha approvato un pacchetto di nuove regole fiscali, che prevedono l’invio dei dati reddituali dei proprietari da parte di tutte le piattaforme digitali alle autorità fiscali.

 

sergiolombardi

 

Esempi da non seguire

Molti sono convinti che chiudere una società o una Scia sia la soluzione per “lavare” alcuni peccati. Peccato che tutti i dati anagrafici, reddituali e bancari restano nei database delle camere di commercio, del Comune e del Fisco per molti anni e non si cancellano certo con la liquidazione di un’attività. Prima di svolgere costose e sospette operazioni societarie, verificare i tempi di prescrizione delle irregolarità commesse, che possono essere molto lunghi.

Quasi tutti i titolari di Case Vacanze e Bed&Breakfast sono convinti che le loro attività possano essere tassate con la cedolare secca. Le strutture ricettive non imprenditoriali (comprese le CaV e i B&B) producono redditi “diversi”, soggetti ad Irpef ordinaria e NON agevolabili con cedolare secca. Invece, le locazioni turistiche producono redditi da locazione breve, dal punto di vista fiscale, e possono essere tassate con la cedolare secca.

Molti titolari di attività extralberghiere credono che l’imposta di soggiorno sia stata depenalizzata. Sulla carta, è così, dopo il Decreto rilancio, ma i giudici di vari territori (Napoli, Roma, Senigallia, Catanzaro e altri), non la pensano così e stanno continuando a perseguire chi non è in regola con la city tax con l’accusa di peculato. La pena massima è di oltre 10 anni di reclusione. Da non trascurare, le sanzioni amministrative, che prevedono anche la sospensione o la chiusura della Scia in molti comuni.

Molti titolari di attività avviano l’attività o la modificano, convinti di vantaggi fiscali: “la cedolare secca/la partita Iva/il regime forfettario conviene”. Senza un calcolo accurato dell’effettivo carico fiscale (e contributivo), scegliere un regime fiscale sbagliato può avere conseguenze spiacevoli. E’ molto più sicuro, prima di fare passi falsi, calcolare le vostre tasse nelle varie ipotesi. A proposito: nei vostri calcoli non dimenticate gli acconti!

 

Conclusioni

Pianificare attentamente la propria attività turistica extralberghiera, non solo a livello di tariffe ed aspetti estetici, ma dal punto di vista fiscale, legale e amministrativo, aumenta la possibilità di successo. Pianificare i propri costi fiscali, prevedendone l’impatto e il momento in cui avverranno, previene anche la frustrazione e la ricaduta nel sommerso. Questo è il metodo usato da tutte le aziende di successo, ed è facile da realizzare. Niente miracoli, solo una gestione attenta.

 


 

Sergio Lombardi – Dottore Commercialista

Dopo la sua lunga esperienza in Ernst&Young, PriceWaterhouseCoopers, Accenture e Deloitte, Sergio Lombardi opera come libero professionista esclusivamente nel settore extralberghiero e locazioni turistiche, fornendo consulenza e assistenza fiscale, legale e amministrativa, pubblicando articoli su riviste specializzate (fra i vari editori, Ipsoa e Giuffrè) e su quotidiani economici (fra cui Il Sole 24 Ore e Italia Oggi), partecipando come speaker alle più importanti manifestazioni di settore in Italia e all’estero.

Sergio Lombardi fa parte della Commissione Fiscalità Locale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, ed è stato nominato Esperto Fiscale dall’Associazione Property Managers Italia, che rappresenta più di 200 aziende e oltre 32mila appartamenti gestiti.